Dai più ascolto alla ragione o al tuo stomaco?

Qualche giorno fa mi trovavo a Dalat, una cittadina in VietNam situata a circa 1500 metri sopra il livello del mare. Ho trascorso dei giorni molto piacevoli in compagni di persone divertenti e amichevoli.

Dalat è una cittadina ideale per gli amanti delle attività outdoor, per coloro che amano la Natura e per coloro che amano l’avventura. Infatti oltre alle attrazioni presenti nel centro della città, una volta che si esce dal perimetro cittadino, ci si può sfidare con i numerosi trekking sulle montagne dell’Altopiano del VietNam del Sud, oppure visitare la miriade di cascate mozzafiato o semplicemente noleggiare un mezzo ed ammirare i meravigliosi paesaggi e fermarsi ad osservare il sole nascondersi tra le montagne prima di rientrare per godere della deliziosa cucina vietnamita.

Durante i tre giorni trascorsi a Dalat, ho avuto modo di immergermi in differennti attività naturali e tra queste, quella che mi ha affascinato di più è stata la scalata del Lang Biang, la cui cima risulta essere 2167 metri sopra il mare. Ed è da quando ho iniziato questo lungo viaggio in Sud Est Asia che la montagna riesce ad ispirarmi sempre di più e soprattutto mi lascia qualche cosa, qualche insegnamento. Salire sulla cima di una montagna mi ricorda molto quello che è il nostro cammino di vita e ti spiego qui il perchè.

A chi è mai capitato di desiderare talmente un qualcosa, che sia una promozione a lavoro, un target fatturato, il superamento di un esame o la conquista di un partner? Una volta che si sa bene cosa si desidera, si mette in conto la difficoltà nel raggiungimento e poche volte si mettono in conto che nel percorso che si affronterà, si incontreranno momenti poco positivi, quelli in cui la nostra vista si annebbia , quelli in cui desideriamo mollare tutto, ritornare indietro nella nostra zona di confort e rinunciare alla promozione, al bonus fatturato, all’esame ed addirittura mandare a quel paese il partner che desideravamo. Ma quante volte abbiamo realmente pensato che uesti momenti poco positivi sono proprio quelli da cui possiamo trarre maggiori vantaggio per raggiungere la cima, il nostro desiderio? Poche volte, se sono certo!

Tutto ciò è molto simile alla scalata di una montagna, proprio per questo penso che la montagna sia la migliore medicina per rilassarsi ed allo stesso tempo ritrovare quella concentrazione  e quella forza necessaria per affrontare le diverse situazioni che affrontiamo quotidianamente.

Ma adesso ritorniamo alla scalata del Lang Biang. All’inizio della lunga camminata, potevo vedere da lontano la cima, non era ben chiara, ma era visibile. Un pò come quando abbiamo in mente il nostro obiettivo ed il desiderio di raggiungerlo è così alto che riusciamo a visualizzarlo nella nostra mente. Ovviamente, avrei voluto che la “scalata” fosse rimasta abbastanza semplice, ma non è stato così, altrimenti si sarebbe chiamata “passeggiata”. Quindi dopo qualche centinaio di metri in salita, tra le alte seqoie ed accompagnati dal canto degli uccelli, ho iniziato ad avvertire i primi segni di stanchezza, fiato corto e vanamente ho tentato di scorgere nuovamente la cima della montagna. Il non riuscire a vedere la cima unito alla stanchezza hanno portato la mia mente ad iniziare a domandarsi se fossi sulla strada giusta, sebbene io avessi seguito tutte le indicazioni segnate sui vari alberi.

Ed ecco che dopo circa 2 km, inizia un percordo in discesa. Si, in discesa, sebbene la cima della montagna che mi ero prefissato di raggiungere, era verso l’alto. A questo punto, i miei dubbi erano ancora maggiori, perchè stavo scendendo se la cima era in alto? Le soluzioni erano due: o arrendersi, ma non è la soluzione vincente, soprattutto dopo aver percorso 2 km in salita; continuare, ma senza essere certo del percorso e fidarmi solo del mio cuore, o meglio dello stomaco. Ovviamente la seconda soluzione ha prevalso. E man mano che scendevo, mi rendevo conto che stavo recuperando le energie, non avevo più il fiato corto e riuscivo nuovamente a godere del profumo della natura e del canto degli uccelli, però non riuscivo ancora a comprendere il motivo per cui stavo scendendo.

“Più che la ragione è lo stomaco che ci guida”

FInchè ad un incrocio, c’era un segnale con freccia a sinistra che indicava 300m. Era la cima! Peccato che per raggiungerla, erano solo scalini, abbastanza alti alternati a radici di alberi. Qui è iniziato il vero trekking. I 300 metri, poi diventati 200, poi 150 in salita sembravano un’eternità, man mano che si saliva le mie gambe tremavano, il mio fiato veniva a mancare ed il sudore non aiutava certamente. Ed ecco che al cartello che indicva 50 metri, il mio corpo iniziava a dire “stop, non puoi farcela!”, proprio quando tutto l’ambiente intorno a te cerca di convincerti che tu non sia in grado di avere ciò che vuoi, semplicemente perchè loro non ci hanno mai provato. Ho pensato di mettere a tacere quella vocina ed iniziare a motivarmi: “Ce la farò! Non mi fermo finchè non vedo cosa c’è li sopra!”. Ultimi 20 metri, ultimi 3 scalini, ultimi 10 metri in salita… Ed ecco che di fronte a me ammiro ciò che voi potete osservare qui sopra.

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Ecco perchè il mio augurio per tutti Voi è che un giorno, a partire da ora, siate in grado di mettere a tacere quella vocina interna che è sempre pronta a buttarvi giù, a farvi sentire una “schiappa”, ed invece dare maggiore ascolto all’altra metà, quella che vi motiva, quella che vi vuole felici, quella che vi vuole vivi e vincenti. Perchè ricordiamoci che abbiamo il diritto di Vincere, ma lo dobbiamo volere.

A presto

Antongiulio 🙂

 

 

Cos’è la forza di volontà?

Domani inizio a correre per trenta minuti al giorno! Domani inizio la dieta! Da domani inizio a studiare! e così via…

Perché non oggi?Ora?! Queste sono tutte scuse per rimandare ciò che non vogliamo fare e che potrebbe farci crescere. Allo stesso tempo sono ottimi modi per distruggere lentamente la nostra autostima e la forza di volontà. Quest’ultima è quella piccola leva che ci permette di fare cose incredibili, migliorare l’immagine di noi stessi, raggiungere i nostri obiettivi, migliorare le nostre relazioni e vivere felici.

Ma la forza di volontà è come una pianta, significa che bisogna prima piantare il seme e di giorno in giorno alimentarla per raccogliere i frutti nel lungo periodo. Ma come è possibile aumentare la nostra forza di volontà in pochi passi?

Come scritto nel blog Efficacemente dobbiamo innanzi tutto essere consapevoli di voler migliorare in un certo senso la nostra vita, il che significa eseguire piccole azioni quotidiane, affinché diventino delle abitudini.

Successivamente possiamo iniziare a dare importanza a piccoli compiti quotidianamente, ovvero dobbiamo fare una lista delle cose a cui dare priorità, in genere dalle tre alle 5 tasks, scrivendole nella nostra agenda. E dobbiamo fare in modo da rispettare ciò che scriviamo. Questo non farà altro che innescare in noi un sentimento di soddisfazione che alimentato quotidianamente influenza l’autostima, la forza di volontà e così via.

Poi possiamo iniziare a cambiare le nostre abitudini, naturalmente dobbiamo acquisire abitudini potenzianti, quelle che ci permettono di provare un sentimento di “piacere”, quelle che poi saranno i nostri valori e quindi quelle che cambieranno la vita e ci mostreranno come noi vogliamo essere.

Inoltre dobbiamo far delle “promesse di acciaio” ovvero dobbiamo combattere fino alla fine per far fede a ciò che promettiamo. questo permette di aumentare la nostra autostima e la stima che le altre persone ripongono in noi e quasi sempre iniziamo a promettere di meno.

Infine possiamo e dobbiamo essere grati. Essere consapevoli che abbiamo già tutti gli strumenti per raggiungere gli obiettivi, per essere felici e migliorare le nostre vite è il primo passo da fare. Spesso cerchiamo strumenti all’esterno invece abbiamo “solo” bisogno di guide che ci indichino come utilizzare le forze al nostro interno.

Come diceva il Mahatma Gandhi “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”

Buona serata 😀

#insideout