Dai più ascolto alla ragione o al tuo stomaco?

Qualche giorno fa mi trovavo a Dalat, una cittadina in VietNam situata a circa 1500 metri sopra il livello del mare. Ho trascorso dei giorni molto piacevoli in compagni di persone divertenti e amichevoli.

Dalat è una cittadina ideale per gli amanti delle attività outdoor, per coloro che amano la Natura e per coloro che amano l’avventura. Infatti oltre alle attrazioni presenti nel centro della città, una volta che si esce dal perimetro cittadino, ci si può sfidare con i numerosi trekking sulle montagne dell’Altopiano del VietNam del Sud, oppure visitare la miriade di cascate mozzafiato o semplicemente noleggiare un mezzo ed ammirare i meravigliosi paesaggi e fermarsi ad osservare il sole nascondersi tra le montagne prima di rientrare per godere della deliziosa cucina vietnamita.

Durante i tre giorni trascorsi a Dalat, ho avuto modo di immergermi in differennti attività naturali e tra queste, quella che mi ha affascinato di più è stata la scalata del Lang Biang, la cui cima risulta essere 2167 metri sopra il mare. Ed è da quando ho iniziato questo lungo viaggio in Sud Est Asia che la montagna riesce ad ispirarmi sempre di più e soprattutto mi lascia qualche cosa, qualche insegnamento. Salire sulla cima di una montagna mi ricorda molto quello che è il nostro cammino di vita e ti spiego qui il perchè.

A chi è mai capitato di desiderare talmente un qualcosa, che sia una promozione a lavoro, un target fatturato, il superamento di un esame o la conquista di un partner? Una volta che si sa bene cosa si desidera, si mette in conto la difficoltà nel raggiungimento e poche volte si mettono in conto che nel percorso che si affronterà, si incontreranno momenti poco positivi, quelli in cui la nostra vista si annebbia , quelli in cui desideriamo mollare tutto, ritornare indietro nella nostra zona di confort e rinunciare alla promozione, al bonus fatturato, all’esame ed addirittura mandare a quel paese il partner che desideravamo. Ma quante volte abbiamo realmente pensato che uesti momenti poco positivi sono proprio quelli da cui possiamo trarre maggiori vantaggio per raggiungere la cima, il nostro desiderio? Poche volte, se sono certo!

Tutto ciò è molto simile alla scalata di una montagna, proprio per questo penso che la montagna sia la migliore medicina per rilassarsi ed allo stesso tempo ritrovare quella concentrazione  e quella forza necessaria per affrontare le diverse situazioni che affrontiamo quotidianamente.

Ma adesso ritorniamo alla scalata del Lang Biang. All’inizio della lunga camminata, potevo vedere da lontano la cima, non era ben chiara, ma era visibile. Un pò come quando abbiamo in mente il nostro obiettivo ed il desiderio di raggiungerlo è così alto che riusciamo a visualizzarlo nella nostra mente. Ovviamente, avrei voluto che la “scalata” fosse rimasta abbastanza semplice, ma non è stato così, altrimenti si sarebbe chiamata “passeggiata”. Quindi dopo qualche centinaio di metri in salita, tra le alte seqoie ed accompagnati dal canto degli uccelli, ho iniziato ad avvertire i primi segni di stanchezza, fiato corto e vanamente ho tentato di scorgere nuovamente la cima della montagna. Il non riuscire a vedere la cima unito alla stanchezza hanno portato la mia mente ad iniziare a domandarsi se fossi sulla strada giusta, sebbene io avessi seguito tutte le indicazioni segnate sui vari alberi.

Ed ecco che dopo circa 2 km, inizia un percordo in discesa. Si, in discesa, sebbene la cima della montagna che mi ero prefissato di raggiungere, era verso l’alto. A questo punto, i miei dubbi erano ancora maggiori, perchè stavo scendendo se la cima era in alto? Le soluzioni erano due: o arrendersi, ma non è la soluzione vincente, soprattutto dopo aver percorso 2 km in salita; continuare, ma senza essere certo del percorso e fidarmi solo del mio cuore, o meglio dello stomaco. Ovviamente la seconda soluzione ha prevalso. E man mano che scendevo, mi rendevo conto che stavo recuperando le energie, non avevo più il fiato corto e riuscivo nuovamente a godere del profumo della natura e del canto degli uccelli, però non riuscivo ancora a comprendere il motivo per cui stavo scendendo.

“Più che la ragione è lo stomaco che ci guida”

FInchè ad un incrocio, c’era un segnale con freccia a sinistra che indicava 300m. Era la cima! Peccato che per raggiungerla, erano solo scalini, abbastanza alti alternati a radici di alberi. Qui è iniziato il vero trekking. I 300 metri, poi diventati 200, poi 150 in salita sembravano un’eternità, man mano che si saliva le mie gambe tremavano, il mio fiato veniva a mancare ed il sudore non aiutava certamente. Ed ecco che al cartello che indicva 50 metri, il mio corpo iniziava a dire “stop, non puoi farcela!”, proprio quando tutto l’ambiente intorno a te cerca di convincerti che tu non sia in grado di avere ciò che vuoi, semplicemente perchè loro non ci hanno mai provato. Ho pensato di mettere a tacere quella vocina ed iniziare a motivarmi: “Ce la farò! Non mi fermo finchè non vedo cosa c’è li sopra!”. Ultimi 20 metri, ultimi 3 scalini, ultimi 10 metri in salita… Ed ecco che di fronte a me ammiro ciò che voi potete osservare qui sopra.

20180322_113759

Ecco perchè il mio augurio per tutti Voi è che un giorno, a partire da ora, siate in grado di mettere a tacere quella vocina interna che è sempre pronta a buttarvi giù, a farvi sentire una “schiappa”, ed invece dare maggiore ascolto all’altra metà, quella che vi motiva, quella che vi vuole felici, quella che vi vuole vivi e vincenti. Perchè ricordiamoci che abbiamo il diritto di Vincere, ma lo dobbiamo volere.

A presto

Antongiulio 🙂

 

 

Tutte le motivazioni per iniziare un viaggio lento

Quanndo qualche anno fa ho deciso di iniziare un viaggio per l’Europa, non ero sicuro di quello che stavo facendo. Il piano iniziale era quello di trasferirmi in Germania e trovare lavoro ma evidentemente non è andata a finire proprio così. Infatti della Germania ricordo solo il freddo ed il gelo che mi hanno portato a scappare ad Est dove c’era ancora più freddo. In pratica in Germania ho iniziato un viaggio sperimentale intorno all’Est Europa.

Perchè scrivo sperimentale? Perchè viaggiare non è assolutamente semplice come l’andare in vacanza. Viaggiare è divertente, avventuroso ed a volte poco confortevole. Per viaggiare con un budget prefissato hai bisogno di pianificare il tuo viaggio accuratamente ed allo stesso tempo non eccessivamente perchè un bus che perdi potrebbe trasformarsi in una catastrofe economica. Però ti assicuro che nel momento in cui sali sul primo aereo che ti porta all’esterno dei tuoi confini, inizia il bello, inizia l’avventura e dentro di te scatta una molla, quella molla che è chiamata “travel bug”, quel meccanismo che permette al gene DRD4 di uscire dal guscio e dare il meglio di sè. Ed è stato proprio durate quell’Euro Trip che il mio DRD4 ha iniziato il suo lavoro e la zanzara del viaggiatore mi ha punto.

Sebbene durante quel viaggio abbia viaggiato molto rapidamente tra un paese e l’altro, nella mia mente è partito un meccanismo tale da farmi immaginare un viaggio lento al di fuori dell’Europa. Un viaggio che mi avrebbe permesso di sconfiggere le mie paure, un viaggio che mi avrebbe permesso di venire a contatto con diverse culture in maniera lenta e soprattutto avendo un budget basso. Essendo una persona abbastanza aperta ho iniziato a parlarne con amici, familiari e colleghi, i quali però non riuscivano a comprendere cosa intendessi per “viaggio lento”. In effetti è un concetto difficile in quanto oggi siamo tutti incastrati nel ritmo della quotidianità, nel fare tutto di fretta, ottimizzando il millisecondo che abbiamo a disposizione e quindi tendiamo a preferire una vacanza di 2 settimane senza prendere in cosniderazione le miriadi di opportunità che ci si presentano davanti agli occhi. Ecco perchè io ho deciso di aprire la mia mente ad una nnuova modalità di viaggio, un nuovo modo di vivere la quotidianità e soprattutto un nuovo modo di conoscere il mondo. E vuoi sapere perchè?

Perchè viaggiare lentamente significa poter immergersi nella cultura locale del Paese in cui ci si trova, poter conoscere persone locali e vivere le loro tradizioni, andare al super market e fermarti a parlare con i cassieri come se li conoscessi da anni, sapere in quale parte della città si compra la frutta migliore, il pane più saporito e dove si può bere il caffè che più assomiglia a quello italiano. Viaggiare lentamente significa assaggiare una pietanza dai mille profumi, svegliarsi la mattina presto per andare al mercato locale, comprare gli ingredienti e dopo qualche giorno saper cucinare la propria versione. Viaggiare lentamente significa avere l’opportunità di imparare quellle essenziali parole in lingua locale che ti permettono di strappare un sorriso dalla faccia del tuo interlocutore, quelle parole che ti permettono di essere amico di tutti ed allo stesso tempo di nessuno, le stesse parole che potrebbero aiutarti in caso di bisogno. Viaggiare lentamente significa entrare a contatto con popoli diversi, religioni diverse e culti differenti, comprendere che nessuna religione incita la guerra ed alla fine realizzare che di differente non c’è nulla se non la data di nascita, perchè indipendentemente da sesso, razza e religione siamo tutti esseri umani. Viaggiare lentamente è quindi l’esercizio che ti permette di aprire la tua mente e dire addio a tutti i pregiudizi che inconsapevolmente creiamo nelle nostre menti durante la nostra vita. Viaggiare lentamente, infine, è un percorso di crescita lento, a volte piacevole altre no, ma d’altronde chi ha detto che si cresce facendo ciò che piace fare?

Questa è la risposta a tutti quelli che mi chiedono perchè viaggio ed aggiungo che viaggiare è il modo migliore per conoscersi meglio, prendersi cura di se in diverse situazioni, fidarsi del proprio istinto, amarsi di più e quindi essere in grado di amare gli altri. Ecco, questa è stata la scoperta più bella che abbia mai fatto, se non sono io il primo ad amare me stesso come posso pretendere che un’altra persona ami me?

Fino a che punto sei capace di amarti?

Se ancora non lo sei, ti suggerisco di pianificare al più presto il tuo viaggio in solitaria, anche una escursione in montagna di una notte può essere di aiuto.

Grazie per aver letto e condividi qualche tua esperienza significativa nei commenti in modo da ispirare gli altri lettori.

A presto!

Anto 🙂

Come muoversi nell’Isola di Giava in Indonesia per godersela al meglio!

E’ passata quasi una settimana da quando ho lasciato uno dei Paesi più affascinanti che abbia visitato, l’Indonesia. L’Indonesia è quel Paese capace di farsi amare, per i meravigliosi paesaggi naturali che offre, ed  odiare per come i suoi abitanti maltrattano Madre Natura. Automobili ovunque, autobus che emettono gas più scuro del nero di seppia, motorini ultra modificati che sfrecciano a destra ed a manca incuranti dei pedoni ed infine persone, adulti e bambini che usano gettare l’immondizia per strada, incuranti della sporcizia, dell’immagine che la loro città assume e soprattutto del danno che creano all’ambiente.

Proprio per evitare di vivere sentimenti poco positivi mentre si è in viaggio per l’Indonesia, informarsi sui vari mezzi di trasporto e soprattutto avere qualche informazione pratica ti permetterebbe di goderti al meglio il tuo viaggio.

  • Trasporto dall’aeroporto al centro città: DAMRI BUS.

Una delle informazioni che avrei voluto conoscere prima di avventurarmi in Indonesia riguarda i mezzi di trasporto. Come in ogni Paese sviluppato, anche in Indonesia ed in particolare nell’Isola di Giava esiste un articolato sistema di trasporti, non semplice da comprendere, infatti si ha la possibilità di usufruire di autobus, minivan, treni, aerei e taxi. Per quanto riguarda il trasporto dall’aeroporto di Giacarta al centro città puoi optare per un Taxi che a soli 200000 IDR ti catapulta nel centro città. Ma qualora tu abbia voglia di spendere di meno, come ho fatto io, potrai utilizzare il DAMRI bus, l’autobus pubblico che trovi al di fuori della zona arrivi dell’aeroporto ed a soli 40000 IDR arrivi nel centro città. L’autobus è comodo ed impiega circa un’ora.

Una volta arrivato in centro, per recarti alla tua guest house o presso il tuo ostello, avrai la possibilità di usufruire delle più svariate soluzioni: Autobus cittadino(TransJakarta), taxi, tuk tuk, taxi privati, Uber, Gojek o Grab.

  • Mezzo di trasporto all’interno della città: UBER, GOJEK o GRAB.

Il transJkarta offre un servizio molto efficiente ed economico ma appena si arriva nella città si è travolti da un enorme caos per cui io sconsiglio di andare in giro a piedi alla ricerca della stazione e del bus corretto che ti porti a destinazione. I taxi, i tuk tuk ed i taxi privati possono essere reclutati ovunque per strada ed il costo dipende solo ed esclusivamente dalle tue capacità di negoziazione. Ti ricordo che sei un BULE. Perciò se vuoi evitare di essere fregato e se vuoi goderti al meglio il viaggio ti co siglio di scaricare l’applicazione UBER, puoi avere una corsa gratuita semplicemente cliccandoci sopra e registrandoti con il codice sconto t94uh. Uber è presente sia in Giava che a Bali e ti permette di risparmiare decine e decine di euro sui trasporti e soprattutto ti permette di conoscere anticipatamente il tu autista ed il costo della corsa. Ti faccio un esempio, quando sono arrivato nella stazione Gambir di Giacarta, non sapevo che Uber fosse stato presente in Indonesia perciò ho usufruito di un driver e del suo scooter per arrivare al mio ostello, distante solo 2 km. Il costo della corsa è stato di 25000 IDR ma quano sono arrivato a destinazione ed ho scoperto l’esistenza di Uber, ho verificato quanto avrei pagato se avessi usufruito del driver UBER. Il costo sarebbe stato 10000 IDR, cica un euro in meno. Vista così la differenza è minima ma se consideri che utilizzi Uber più volte in un giorno per visitare le diverse attrazioni in città, il risparmio quotidiano potrebbe arrivare anche a 10 Euro.

Oltre Uber, puoi scaricare Gojek e Grab. A differenza di Uber, queste due applicazioni molto simili tra di loro permettono di risparmiare maggiormente in quanto è possibile usufruire di taxi scooter e non solo auto. L’unica complicazione quando si usano queste due applicazioni si ha nel momento in cui dovete comunicare con gli autisti in quanto la maggior parte di essi non parlano inglese, perciò la comunicazione risulta difficile. Ma mai arrendersi!

  • Mezzi di trasporto tra le varie città: EKONOMY o EKSEKUTIV BUS? HMM…

L’Indonesia è conosciuto come il Paese degli autisti pazzi, infatti qualora tu sia un backpackers alla ricerca della soluzione più economica, sappi che il mezzo di trasporto più economico per spostarti tra le varie città è il bus. Ci sono differenti classi di bus: Ekonomy ed Eksekutiv. Nel bus Ekonomy, a olte con A/C a volte non, potrai vivere le migliori esperienze affiancato da polli, gatti e gente locale di ogni tipo. Naturalmente non avrai un posto assegnato, anzi probabilmente rimarrai in piedi per tutta la corsa. I bus Ekonomy sono quegli autobus in cui non sai quando parti e non sai quando e se arrivi. Personalmente ho utilizzato solo bus Ekonomy ed a volte è stata una grande avventura. Perciò consiglio a tutti di utilizzarli almeno una volta. Alternativamente potrai utilizzare i bus Eksekutiv, la cui qualità è leggermente migliore, avrai più spazio per sederti, avrai l’aria condizionata e soprattutto saprai l’orario di partenza ed un orario approssimativo di arrivo. Il costo delle corse Eksekutiv è leggermente superiore rispetto alle Ekonomy ed è possibile scegliere il bus direttamente ad ogni stazione degli autobus, chiedendo alla mirirade di persone che si trovano lì.

  • Il sistema ferroviario in Indonesia.

Un’altra soluzione conveniente è il treno. Il sistema ferroviario è presente solo nell’isola di Giava, per cui potresti approfittarne, anche se le tempistiche sono simili a quelle degli autobus in quanto il treno si ferma in tutte le stazioni presenti tra la tua stazione di partenza e quella di arrivo. Il costo del treno è simile o leggermente superiore al costo del biglietto del bus Eksekutiv, con la differenza che potrai prenotare in anticipo online tramite uno dei portali per l’acquisto dei biglietti ferroviari e quindi potrai risparmiare qualche soldino in più se prenoti con parecchio anticipo. Io non ho utilizzato i treni però gli abitanti di Giava per la prenotazione online utilizzano i seguenti portali: Traveloka.com e Tiket.com.

  • Aerei in Indonesia: Air Asia, City Link, Batik Air, Lion Air e tante altre.

Qualora il tempo che tu hai a disposizione in Indonesia è veramente breve e non hai voglia di trascorrere intere giornate seduto in autobus o in treno, ti consiglio l’utilizzo degli aerei. In Indonesia ed in tutto il Sud Est asiatico ci sono parecchie compagnie aeeree low cost, simili a Ryanair ed Easyjet, la cui gentilezza del personale di volo è oltre i nostri standards. Perciò qualora tu avessi l’opportunità di prenotare in anticipo, probabilmente riuscirai ad accaparrarti un volo da Giacarta a Bandung per soli 12 Euro, 3 euro in più del biglietto del treno. Per trovare le soluzioni più economiche per viaggiare da/per/in Indonesia ti suggerisco di utilizzare Traveloka.com in quanto spesso ci sono promozioni per voli domestici o per alcuni voli internazionali. Le compagnie che ti consiglio sono: Air Asia, City Link, Lion Air e Batik Air .

Sebbene in Indonesia sia veramente impegnativo viaggiare da una città all’altra, ti troverai nel Paese che ti offre le più svariate modalità di viaggio, dalla più avventurosa a quella più sicura e più rapida che ti permette di arrivare subito a destinazione. La scelta è tua, in base al tuo budget, al tempo che hai a disposizione ed al tuo itinerario. Perciò ora non ti resta che prenotare il tuo biglietto aereo e partire alla scoperta di un nuovo strabiliante paese alla ricerca di meravigliose avventure.

Spero che le informazioni contenute in questo articolo possano esserti utili al tuo arrivo in Indonesia, sarei molto grato se mi dessi suggerimenti qualora tu avessi informazioni più aggiornate e per qualsiasi ulteriore dettaglio avessi bisogno, non esitare a scrivere qui sotto.

A presto!

Antongiulio 😀

 

 

 

Guida di sopravvivenza per backpackers in Indonesia

“L’unica regola del viaggio è: non tornare come si è partiti. Torna diverso”. A. Carson

 

OK  lo ammetto, l’Indonesia è stato il Paese che mi ha lasciato il ricordo più bello tra i tre paesi visitati in precedenza. Allo stesso tempo è un paese che ti mette a dura prova sin dal momento in cui esci dall’aereo con cui sei arrivato. Per capire la motivazione bisogna partire dallo studio della sua demografia.

20180213_110424

1) Che tu sia in montagna o che tu sia in città, sarai sempre in mezzo al caos!

L’Indonesia, oltre ad essere una Repubblica costituita da più di 17.000 isole, è il quarto paese più popoloso del mondo dopo Cina, India e Stati Uniti. Il numero di abitanti risulta essere superiore a 255 milioni di persone. Chi ha avuto il piacere di visitare la Cina o l’India sa cosa significa questa cifra. Per chi non lo sapesse, significa che in ogni momento del giorno ed in ogni angolo di ogni strada c’è sempre una persona a farti compagnia, una persona che ti sorriderà, una persona che proverà a venderti qualcosa in maniera gentile, insomma nel bene o nel male non sarai mai solo.

2) Che tu arrivi dal Nord Italia o che tu arrivi dal Sud, sappi che tu sei un BULE, il ricco BULE.

Oltre alle temperature tropicali, appunto la prima cosa che noterai appena metti piede in Indonesia è il calore della popolazione, il sorriso impresso su ogni volto e lo sguardo incuriosito verso il Bule appena arrivato. Il Bule sei tu, siamo noi Occidentali che in Indonesia siamo connotati dalla parola Bule. Seppure possa sembrare una connotazione razzista, ti invito a pensare a quante volte tu hai denominato “Nero” una persona dalla pelle più scura della tua. Il Bule in Indonesia è qualsiasi persona il cui colore della pelle è più chiaro degli abitanti del luogo, qualsiasi viaggiatore, backpacker o non, che venendo dall’Occidente ha più soldi nel portafogli e quindi può permettersi oggetti che la maggior parte degli abitanti locali può solo immaginare. Questo è il motivo per cui nei precedenti post ho specificato che quando ti troverai in Indonesia costaterai l’esistenza di due prezzi, il prezzo Bule ed il prezzo locale, il primo più alto del secondo. Naturalmente il tuo scopo sarà quello di negoziare a tal punto da ottenere il prezzo locale.

3) Che tu sia in spiaggia o che tu sia in montagna, ti sembrerà comunque di essere nella giungla!

Fatta questa premessa, una volta atterrato ed entrato in città, la prima impressione che ho avuto, e che altri backpackers con cui  mi sono confrontato hanno avuto, è stata quella di trovarmi in una giungla. Una giungla abitata non da animali ma da scooter. Non attraverserai mai la strada senza aver atteso circa 10 minuti, troverai orde di motorini, uno dietro l’altro, che suonano il clacson prima ancora che la luce del semaforo diventi verde. Troverai scooter che oltre a trasportare persone trasportano animali, oggeti di notevoli dimensioni come sedie, sgabbelli e piastrelle.

E sarà proprio in quel momento che capirai che tu in quella città dovrai stare il minimo ed indispensabile per prendere il primo bus che ti porti in un altro posto, una località più tranquilla, una località in cui non vedrai mototrini per i prossimi 5 giorni, una località in cui le persone non ti guardano come se fossi un portafogli vivente, semplicemente un posto dove tu puoi rilassarti, visitare le attrazioni e conoscere la cultura locale.

4) L’autobus non è la soluzione al caos, l’autobus è la causa, o meglio l’autobus è il caos!

Quindi, avrai preso la decisione di partire la mattina del giorno successivo e prendere il tuo primo bus indonesiano, ma non sai cosa ti aspetta. Un bus composto da 5 posti ogni fila, in totale 15 file, un bus per fumatori, un bus il cui autista per sottostare alle norme di sicurezza utilizza il telefono e veste  le infradito. Un bus in cui il tuo vicino probabilmente avrà portato con sè un pollo vivo, un bus in cui i bambini iniziano a piangere non appena il veicolo viene messo in moto e terminano quando tu arrivi a destinazione. Semplicemente un bus in cui, nonostante i posti a sedere siano solo 60, le persone all’interno sono circa 80 molte delle quali disposte a stare in piedi per circa 4 ore se non di più. AMERAI L’INDONESIA perchè è quel paese in cui per fare 100 km l’autobus impiega 4 ore. E le 4 ore in cui tu sei in quel fottutissimo ammasso di lamiere non sai a quale Santo affidare la tua vita.

5) Se pensi che gli abitanti di Napoli siano “pazzi” alla guida, utilizza il Valium prima di salire su un autobus in Indonesia!

In Indonesia vige una regola, il veicolo più grande comanda! Il che significa che se tu sei alla guida di una ruspa, le automobili davanti a te si fermeranno a bordo strada per farti passare. La stessa cosa accade con il bus, il cui autista che veste le infradito è capace di raggiungere una velocità di 100 km/h su strade peggiori del pavè di Milano. E magari avrai l’opportunità di vedere come questo autista è capace di uscire fuori strada per superare l’automobile di fronte a lui che non gli permette il sorpasso, vedrai il povero motociclista costretto a fermarsi a bordo strada perchè scorge dallo specchietto un mezzo che arriva a tutta velocità alle sue spalle. E quando dopo il sorpasso dello scooter pensi che l’incubo sia terminato, bhè ti stai sbagliando perchè vedrai come questo dannato autista è capace di superare un altro autobus che nello stesso tempo è sorpassato da un tir, quindi non sai cosa ci sia oltre quel tir perchè il tutto avviene su una strada di campagna compsta da una carreggiata per senso di marcia. E in quel momento ti sentirai come Paul Walker e Vin Diesel in Fast and Furios.

6) Dopo aver utilizzato il bus Indonesiano rilassati con una lunga doccia calda!

E quando finalmente sarai arrivato a destinazione, sudato e stanco dopo un incubo ad occhi aperti, ti sarai meritato una doccia calda, molto calda, a tal punto da entrare nella tua stanza di ostello, svestirti, recarti in bagno e scoprire che in verità in Indonesia non usano la doccia. In indonesia si usa la “bucket shower” ovvero, vedrai una grande vasca in mattoni, nella quale ti ci infilerai solo se vorrai prendere 3 malattie della pelle contemporaneamente, e due secchi, uno più grande dell’altro. E in quel momento capirai che l’Indonesia è bella perchè la tanto desiderata doccia calda consiste nel riempire il secchiello con l’acqua contenuta nella vasca e versare il secchiello su te stesso. Perciò se prima pensavi di rilassarti, capirai ben presto che anche la doccia è sport e soprattutto che la tanto desiderata doccia calda è una bella doccia fredda.

7) Non ti arrabbiare per quello che vedi, cerca piuttosto di comprendere e sorridere!

AMERAI l’Idonesia perchè è quel Paese in cui la Natura è padrona, la stessa Natura che viene maltrattata dai suoi abitanti incuranti dell’ambiente in cui vivono. AMERAI l’Inonesia perchè è quel Paese in cui capirai che in fin dei conti noi Europei, seppure disprezziamo i nostri paesi, siamo fortunati, molto fortunati per avere delle strade asfaltate, per viaggiare su autobus sicuri, per avere la possibilità di mangiare cibo variegato ogni giorno e non la solita razione di riso, per respirare aria pulita durante le nostre passeggiate, per avere strade pulite e non piene di rifiuti e per avere una casa con delle mura solide ed un tetto sopra la tua testa. L’Indonesia è quel Paese in cui realizzi che siamo veramente fortunati per il semplice fatto di poter usufruire di una doccia calda ogni giorno quando rientriamo nelle nostre case. L’Indonesia è quel Paese che lentamente ti fa crescere come individuo.

children-1822688_1920

“Il mondo sembra più luminoso dietro un sorriso”.

Alla fine viaggiamo per scoprire, per crescere e per lasciare un nostro ricordo semplicemente con il nostro sorriso ovunque mettiamo piede.

Ti auguro di trovare l’ispirazione per il tuo prossimo viaggio e spero che le informazioni contenute in questo post possano esserti di aiuto.

Io non sono un esperto o un maestro perciò qualora hai suggerimenti o hai bisogno di maggiori dettagli per organizzare il tuo viaggio al meglio, sono ben lieto di leggere i tuoi commenti.

A presto

Antongiulio 🙂

#enjoy

La guida per visitare il vulcano Ijen fai da te

L’indonesia è il Paese dei vulcani, infatti possiede circa 150 vulcani attivi. Tale caratteristica geografica ha conseguenze senza dubbio negative sul Paese, infatti l’Indonesia è un Paese situato sul bordo di importanti faglie tettoniche, quali la placca pacifica, eurasiatica e quella australiana che insieme rendono il Paese altamente soggetto a fenomeni quali vulcanesimo e terremoti. Ma tale connotazione geografica nonchè la presenza di cenere vulcanica è un importante contributo per la fertilità dei terreni del Paese ed ha sostenuto storicamente l’alta densità della popolazione di regioni come Giava e Bali.

La presenza di differenti vulcani in attività rende il Paese molto attraente per numerosi turisti e per gli amanti dei trekking ad alta quota, infatti oltre a vulcano Bromo di cui abbiamo parlato nel precedente post, un’altra attrazione turistica molto interessante è quella del complesso vulcanico di Kawah Ijen, situato nella parte orientale di Giava. Scalando il complesso vulcanico è possibile ammirare sia un lago craterico, il quale risulta essere il lago acido più grande del mondo, sia le famose fiamme blu elettriche dovute alla fuoriuscita di gas solfurico dalle fessure del cratere con temperature di oltre 600°C. Quindi, se anche tu stai pensando di effettuare qualche escursione, questa è un must, la vista che hai ad alta quota è molto emozionante e mozzafiato.

20180203_054022
La vista che si ha dalla cim del cratere. :O (Il vulcano in fondo non è Ijen)

Come tutte le cose belle, bisogna analizzare gli aspetti meno positivi, uno tra tutti è come raggiungere il cratere senza incappare negli eccessivi costi che i tour operator e gli hotel riservano ai BULE, i turisti occidentali. Infatti, come per le escursioni per visitare il Parco Nazionale del Bromo, tutti gli hotel, e ripeto tutti, cercheranno di “appiopparti” un pacchetto turistico di circa 550000 IDR(circa 35 Eur) consistente in una escursione di un giorno ed una notte, trasporto ed alloggio incluso e senza vitto che una volta arrivato in un piccolo villaggio turistico incide abbastanza. Perciò se vuoi avventurarti e stai cercando le indicazioni per visitare il complesso vulcanico IJEN senza ricorrere ad un tour operator, ti consiglio di leggere attentamente fino in fondo perchè ti spiegherò esattamente come potrai effettuare questa escursione aggiungendo un pizzico di avventura in più del solito e spendendo massimo 350000 IDR, incluo il biglietto di entrata per il complesso vulcanico.

Il primo passo da compiere se vuoi effettuare l’escursione fai da te è raggiungere la base del vulcano da cui appunto iniziare il trekking. E’ possibile raggiungere tale località da due differenti città in Giava orientale, Bondowoso o Banyuwangi. potrai raggiungere il punto di partenza del trekking attraverso il noleggio di uno scooter(meglio moto, per via delle condizioni del manto stradale), pagando un taxi, a tal proposito ti consiglio Grab o Gojek sono i più economici in Indonesia, alternativamente potrai affidarti a dei tour operator negli hotel in Bondowoso o Banyuwangi che offrono il trasporto ad un prezzo molto vantaggioso, ma ti ricordo che siccome ti trovi in Indonesia, dovrai dare sfogo alle tue capacità di negoziazione in modo da ottenere il pacchetto al prezzo che pagherebbe un cittadino locale.

Io, personalmente, dopo aver terminato l’escursione al Parco Nazionale del Bromo, mi trovavo di fronte la stazione di Probolinggo e l’autista del van che mi ha accompagnato da Cemoro Lawang alla stazione dei bus, mi ha proposto il trasporto fino alla base del cratere più una guida professionale per scalare il complesso vulcanico e la maschera dell’ossigeno per poter evitare di inspirare l’enorme quantità di gas solfureo. Il costo di tutto ciò era di soli 200000 IDR a cui avrei dovuto aggiungere solo 100000 IDR per il biglietto di entrata al Parco. Siccome ero abbastanza stanco dopo aver trascorso una notte nella stazione di Probolinggo ed una notte in una camera pietosa alla base del Bromo, ho accettato la proposta e mi sono imbarcato in un van che mi ha portato insieme ad altre 5 persone a Sempol, un villaggio nella provincia di Sempol, a circa un’ora dal punto di partenza del trekking.

Io ho adottato quindi una soluzione di media facilità, ma se tu opti per il fai da te, ecco le soluzioni. Una volta raggiunto il villaggio di Bondowoso o Banyuwangi, puoi noleggiare uno scooter, il cui costo giornaliero si aggira intorno ai 75000 IDR oppure avviare le contrattazioni con un’autista di un taxi, il cui costo minimo si aggira intorno ai 175000 IDR. Qualora tu optassi per il noleggio della moto, che ti consiglio solo se hai già guidato in passato in Indonesia in quanto le strada sono pietose e la guida degli autisti Indonesiani è una delle più pericolose del mondo, dovrai essere pronto ad iniziare la tua avventura a mezzanotte, in quanto il tempo di percorrenza dal punto di partenza del trekking fino al punto più alto del cratere è di circa 1.5 ore in più se vorrai assistere allo spettacolo delle fiamme blu, dovrai scendere alla base del cratere, il che significa scalare le rocce per circa un’ora, in totale circa tre ore. Quindi dovrai considerare circa 2 ore da Bondowoso o Banyuwangi per raggiungere l’entrata del Parco del complesso vulcanico, più ulteriori 3 ore di cammino.

Quindi una volta raggiunto il punto di partenza e dopo aver pagato il biglietto di circa 100000 IDR, potrai iniziare la tua scalata. Il percorso, circa 3.5 Km è totalmente in salita, a volte abbastanza impegnativo ma per la maggior parte è asfaltato fino alla cima, da cui potrai iniziare a scendere fino al lago craterico. Uno volta arrivato sulla cima, potrai richiedere/noleggiare una maschera per l’ossigeno, che ti consiglio di utilizzare assolutamente, in quanto la quantità di gas solfureo è veramente alta ed a volte anche utilizzando la maschera si ha difficoltà a respirare.

La discesa verso la base del cratere è decisamente più impegnativa della salita, in quanto dovrai affrontare il percorso costituito esclusivamente da rocce, alcune delle quali abbastanza alte e scivolose, in più dovrai considerare che sarai affaticato per aver camminato in precedenza circa due ore e soprattutto l’aria che respiri non è completamente pura per via dei as solfurei.

Scendere verso il lago craterico è sicuramente un’esperienza emozionante che ti mette a dura prova fisica e ti permette di incontrare i minatori, quelle persone che svolgono forse il lavoro più faticoso del mondo. Infatti, mentre tu scendi con calma, sentirai delle urla, sono i minatori che dalla base del cratere portano sulle spalle circa 90 Kg di zolfo fino alla cima. Alcuni di loro sono molto gentili e potrai anche intavolare delle brevi conversazioni, come ho fatto io. Sono persone che lavorano circa 18 ore al giorno, ogni giorno, ed effettuano lo stesso percorso per circa 3 volte al giorno, guadagnando circa 300000 IDR al giorno. Lo zolfo che portano fino in cima sarà successivamente lavorato per la realizzazione di numerosi souvenirs che sono venduti sul posto, oppure per la produzione di medicinali.

miners-1046845_1920
Foto di un minatore in salita verso la cima del cratere.

Dopo aver ammirato l’alba e ad aver camminato lungo la cima del cratere, sarai pronto per scendere verso la base, ovvero il tuo punto di partenza. La discesa è semplice, sarà abbastanza soleggiata quindi ti consiglio di portare con te una maglietta di ricambio perchè suderai abbastanza. Una volta raggiunto il punto di partenza, ci sarà il tuo scooter o il van ad aspettarti per raggiungere la tua destinazione precedente.

Rispetto all’escursione sul Bromo, effettuare questo trekking è più semplice dal punto di vista logistico ma sicuramente potrai godere maggiormente la tua avventura con le seguenti indicazioni pratiche che mi avrebbero semplificato l’escursione qualora qualcuno me le avesse suggerite in precedenza:

  • Porta con te due bottiglie di acqua. L’escursione è impegnativa dal punto di vista fisico e soprattutto, ti trovi a 2000 metri slm, quindi è assolutamente consigliato bere acqua.
  • Porta con te una sciarpa o una bandana. Essa ti servirà per coprire gli occhi una volta che sei dentro al cratere. Per via del vento, sarai colpito dal gas sulfureo e quindi con molta probabilità ti bruceranno gli occhi.
  • Porta con te una torcia. Inizierai l’escursione durante la notte, alle 2 circa, perciò sarà buio fino alle 5.30.
  • Indossa abiti caldi. E’ notte fonda ed in cima potrebbe fare freddo. Io personalmente vestivo una maglietta a maniche corte, un Pile ed un giubbino primaverile.
  • Porta con te il Keeway oppure il Poncho. Sei in Indonesia, non sai mai quando piove e soprattutto quando finisce.
  • Indossa un paio di sneaker. Assolutamente sconsigliato indossare ciabatte o le cosiddette Flip-Flop. Sarebbe l’ideale se tu indossassi delle scarpe da trekking basico per via delle rocce nel cratere. Io personalmente indossavo le sneaker, non ho avuto problemi ma ho avuto u pò di difficoltà in discesa.
  • Porta con te un sorriso e la voglia di esplorare un nuovo posto ed ammirare un altro spettacolo di Madre Natura. Non ti pentirai di aver camminato 3 ore. 😀

 

Per finire, il mio suggerimento per l’escursione dell’Ijen è quello di usufruire di un autista con il van per raggiungere il punto di partenza del trekking. Probabilmente pagherai 50000 IDR in più rispetto al fai da te, ma è meno pericoloso e soprattutto non dovrai guidare nel mezzo della notte.

Il costo dell’escursione che ho effettuato è stata di circa 325000 IDR, considerando trasporto da Probolinggo a Sempol, notte(3 ore di sonno) in mini Van, vitto in un piccolo ristorante locale a Sempol, bottiglie di acqua, vari snacks, biglietto di entrata nel Parco nazionale, maschera dell’ossigeno, guida professionale e trasporto dall’entrata del Parco fino al porto di Banyuwangi dove ho potuto prendere il traghetto per raggiungere l’isola di Bali.

Qualsiasi opzione tu scelga è quella giusta e sicuramente avrai solo da divertirti, respirando aria fresca e ammirando uno dei laghi craterici più belli del mondo.

Spero che le informazioni contenute in questo post ti possano aiutare a rendere la tua escursione migliore della mia. Questo è il mio scopo.

Per qualsiasi ulteriore dettaglio scrivi nei commenti e sarò lieto di risponderti.

A presto 😀

#enjoy

 

Come visitare il Parco Nazionale del Bromo senza tour e guida turistica

Rieccomi!

Qualche giorno fa ho avuto l’opportunità di visitare il Parco Nazionale del Bromo, situato in Giava Orienntale. E’ stata una esperienza eccezionale, grazie alle persone con cui ho affrontato il viaggio e grazie al meraviglioso paesaggio che ho ammirato sia durante che al termine della corsa in autobus,

Effettuare l’escursione sul Monte Bromo non è assolutamente facile se prima non ti informi sul come e sul quando effettuarla. Perchè, considera che in qualsiasi hotel dell’Indonesia cercheranno di venderti un pacchetto viaggio per il Bromo e per il vulcano Ijen, dicendoti che non è possibile effettuare queste due escursioni senza guida turistica. Il costo di questi pacchetti dipende da te. Si, in Indonesia il prezzo di qualsiasi cosa dipende dalle tue capacità di negoziazione, noi Occidentali siamo chiamati “BULE”, perciò ci saranno due prezzi, prezzo “BULE” e prezzo “LOCAL”. Il tuo scopo naturalmente è quello di pagare la stessa cifra che pagherebbe un cittadino del luogo in cui ti trovi.

Perciò per visitare il monte Bromo senza spendere cifre esagerate, hai due possibilità: negoziare il prezzo del pacchetto in hotel, considerando che il prezzo minimo è 550000 IDR(circa 35 Euro) oppure effettuare questa escursione fai da te, aggiungendo un pò di avventura e rendendola persino divertente. Io ho optato per la seconda opzione e nonostante in ostello mi avessero detto che sarebbe stato pericoloso, al momento sono sempre io a scrivere.

Quindi, ecco tutte le informazioni necessarie affinchè anche tu possa godere di questa avventura spendendo poco e divertendoti anche di più.

In qualsiasi parte dell’Indonesia tu ti trovi, il posto che dovrai raggiungere per iniziare ad incamminarti verso il “View Point” del Bromo è un piccolissimo villaggio denominato Ceromo Lawang. E’ possibile raggiungere questo villaggio solo dalla stazione degli autobus di Probolinggo, una cittadina a pochi Km da Surabaya, in Giava Orientale. A sua volta Surabaya è raggiungibile o da Giacarta tramite treno notturno, oppure da Yogjakarta tramite bus o treno. Il bus in Indonesia è più economico del treno, ma assicurati di non soffrire perchè la guida degli autisti Indonesiani non è una dele più piacevoli.

Io personalmente ho deciso di utilizzare l’autobus, quindi da Yogjakarta, ho preso l’autobus per Surabaya, il cui costo era di 90000 IDR(Ekonomy Class) per circa 9 ore di viaggio. Da Yogakarta parte circa un autobus ogni ora per Surabaya, ma ti conisglio di prenderne uno a prima mattina. L’autobus si è fermato a metà percorso per la pausa pranzo e siamo arrivati a Surabaya alle 22 circa. La stazione degli autobus di Surabaya è molto organizzata, perciò se dovessi arrivare a notte fonda non ti preoccupare perchè è aperta h24, con servizi di sicurezza e ristoranti.

Una volta arrivato a Surabaya, lo step successivo è raggiungere Probolinggo, a circa 30 Km di distanza. Il bus parte ogni 30 minuti, anche durante la notte. E’ un autobus pubblico, perciò non ti meravigliare se ti ritrovi con bambini, anziani ed animali. Il costo della corsa Surabaya-Probolinggo è circa 18000 IDR(1,2 Euro). Io ho deciso di prendere l’autobus intorno alle due di mattina, quindi ho attesso qualche ora in stazione, utilizando il WIfi di un bar e due ore dopo la mezzanotte sono salito sul bus. Sono arrivato alle 3 circa a Probolinggo. La stazione di Probolinggo non è una delle migliori, perciò ti consiglio di rimanere una notte a Surabaya e partire la mattina presto, intorno alle 6.30.

Arrivare a Probolinggo non è difficile, il tutto diventa impegnativo da Probolinggo fino a Ceromo Lawang, infatti, se stai leggendo per evitare il costo di un tour organizzato, devi anche sapere che puoi raggiungere Ceromo Lawang solo in alcune ore indefinite del giorno, per una volta al giorno. Vediamo come: una volta arrivato alla stazione degli autobus di Probolinggo, esci dalla stazione e dirigiti alla tua sinistra, dopo aver percorso circa 100 metri, troverai dei piccoli locali/ristoranti/bar di fronte i quali dovrebbero essere parcheggiati dei mini Van. Sappi che uno solo di quei mini Van andrà a Ceromo Lawang, per sapere quale prova a chiedere agli autisti che si trovano di fronte. E’ un minivan privato che parte solo dopo aver riempito tutti i posti a sedere. Il costo totale del minivan è 500000 IDR ed i posti a sedere sono 15, per cui il costo per ogni passeggero è di circa 35000 IDR(circa 2,1 Euro). Siccome non si sa quando il minivan sarà riempito, l’orario di partenza potrebbe essere alle 8 di mattina, alle 8 di sera o potrebbe non partire. Considerala come una avventura.

Siccome non sono l’unico essere vivente al mondo, gli altri passeggeri sono arrivati ed una volta raggiunto il numero di 13 persone, abbiamo deciso di pagare 5000 IDR in più ma evitare di perdere tempo in stazione, perciò alle 13 circa siamo partiti da Probolinggo e dopo circa un’ora e mezza siamo arrivati a Ceromo Lawang, avendo deliziato la vista durante il percorso, di paesaggi naturali mozzafiato,

Come detto, Ceromo Lawang è un piccolo villaggio ai piedi del Bromo, perciò ti suggerisco di prenotare una guesthouse tramite Booking, qualche giorno prima per evitare di camminare con lo zaino e sotto la pioggia una volta arrivato sul posto, come ho dovuto fare io. Ma se non hai voglia di prenotare in precedenza, sappi che è un villaggio turistico, perciò troverai con facilità una camera disponibile in guesthouse, ma la qualità non è delle migliori. Il costo, sia che tu prenoti tramite Booking.com sia che tu prenoti una volta arrivato sul posto(direttamente da un privato) è di circa 150000 IDR a notte per una camera doppia con bagno privato. Perciò a parità di condizioni ti conviene non fare lo stesso errore che ho commesso io e prenotare online qualche giorno prima. Ti consiglio a tal proposito un hotel molto originale “Cafe Lava Hostel”. Purtroppo la notte in cui sono andato io non c’erano camere disponibili ed ho alloggiato presso la guesthouse dell’autista del mini Van, ma sia il pomeriggio che il giorno dopo ho avuto modo di constatarre che “Cafe Lava Hostel” è una delle strutture migliori del villaggo anche per la qualità del cibo che offre ai clienti.

Quindi, per ricapitolare, il primo step è raggiungere Surabaya, successivamente Probolinggo per poi prendere un mini van ed arrivare a Ceromo Lawang ad un orario indefinito. Bene.

Una volta raggiunto questo villaggio, il mio consiglio è riposa il più possibile perchè se vuoi recarti al famoso “View Point” per ammirare l’alba, dovrai svegliarti alle 2 ed iniziare a camminare alle 3 di mattina. 😀

Però dipende da te! Se hai intenzione di trascorrere più di una notte a Ceromo Lawang potrai anche avere più tempo per visitare con calma il Parco Nazionale del Bromo.

Io volevo trascorrere solo una notte, perciò appena arrivato, nonostante la stanchezza ho deciso di visitare il Parco Nazionale. Questo Parco è un’altra fonte di soldi per gli abitanti locali, ma se leggi attentamente ti svelo come poter risparmiare le circa 200000 IDR che ti intimeranno di pagare per visitare questa zona.

Tutto ciò che tu dovrai fare è raggiungere il “Cemara Indah Hotel”, una volta arrivato di fronte, noterai che c’è un percorso in discesa, leggermente tracciato che ti porta appunto nel Parco Nazionale evitanto di passare dall’entrata pricipale dove orde di turisti lasciano fior di quattrini. Perciò raggiungi l’Hotel e inizia il tuo percorso in basso finchè non raggiungi il Parco Nazionale dove potrai fare tutto ciò che vorrai, visitar il piccolo tempio, scorazzare con una moto oppure salire in cima al cratere e godere di un panorama mozzafiato, il tutto GRATIS!

20180201_114024
Visuale che si ha dal Cerama Indah Hotel 😀

Una volta terminato il tuo tour all’interno del Parco, ritorna al villaggio seguendo lo stesso percorso che ti porta al “Cemara Indah Hotel” così eviti che ti chiedano il biglietto. Io quando ho terminato il tour nel Parco ho deciso di andare a cenare al Cafe Lava dove mi hanno servito un’ottima cena e successivamente sono crollato nel letto della mia guesthouse.

20180201_130650
Panorama dal cratere :O

Nonostante la stanchezza della notte trascorsa in stazione si facesse sentire, non avrei mai voluto perdere lo spettacolo dell’alba sul Bromo, perciò a letto alle 18 e sveglia alle 2 di mattina per incamminarmi verso i “View Point”. Ahimè, avendo effettuato l’escursione a fine Gennaio, stagione delle piogge in Indonesia, il tempo a prima mattina non era dei migliori. Ma la speranza di un’alba ad alta quota è l’ultima a morire, quindi alle 3 di mattina, armato di poncho e torcia si inizia a camminare.

Ci sono differenti “View Point” perciò ti consiglio di scaricare l’applicazione Maps.me, una sorta di Google maps che funziona anche offline, in cui sono indicati anche i percorsi di trekking di molte località. In base al tempo che hai a disposizione ed alla tua forza fisica, potrai decidere quale view point raggiungere. Il percorso è veramente facile fino ad un certo punto, anche se per raggingere i punti più elevati, dovrai affrontare qualche roccia, naturalmente tutto in salita. Il punto più alto, che è quello che ho raggiunto io, almeno a detta delle persone locali, è di 2400 metri circa ed è ben marcato su Maps.me. Il tempo impiegato è stato di circa 2 ore. Durante il percorso, troverai degli stand in cui vendono sia cibo che drink, quindi qualora dovessi avere fame, non ti preoccupare. E le persone locali sono molto gentili e disponibili.

Ahimè, una volta raggiunto il punto più alto, il meteo non era dei migliori perciò la mia alba si presentava completamente bianca per via della nebbia. Ma son sicuro che tu sarai in grado di scegliere il periodo migliore per godere di uno spettacolo meraviglioso.

20180202_052430
A breve non vedo nemmeno me stesso 😀

Per ritornare al villaggio, hai due possibilità: pagare un tassista, circa 50000 IDR(3 Eur) oppure camminare, respirare aria fresca e ammmirare il paesaggio. Per il ritorno il terreno è asfaltato e dopo circa due ore di cammino ti ritroverai all’interno del Parco Nazionale e tutto ciò che dovrai fare è ripercorrere lo stesso percorso che ti porta al Cemara Indah Hotel, in modo da evitare le guardie all’ingresso principale del Parco.

Io alle 7.30 ero di ritorno al villaggio, perciò ho approfittato della ricca colazione a buffet del Cafe Lava Hostel al costo di 40000 IDR(2.5 Eur). Dopo una abbondante colazione, tutto ciò che ti rimane da fare è una doccia calda, preparare lo zaino e recarti nuovamente a Probolinggo.

E qui potrebbe sorgere un altro problema, il ritorno a Probolinggo non è dei più semplici in quanto non appena i mini Van sono pieni partono. Perciò ti consiglio di recarti sulla strada principale del villaggio il più presto possibile, non più tardi delle 10 di mattina se vuoi accaparrarti un posto a sedere per Probolinggo. Il costo potrebbe essere più elevato, io personalmente, nonostante abbia negoziato al massimo, ho dovuto pagare 50000 IDR(3 Eur). Consiglio importante: qualora il driver che ti ha portato al villaggio ti dovesse dire che ti aspetterà il giorno successivo per ritornare a Probolinggo, non ti fidare. Io ho dovuto girovagare per il villaggio per trovare un altro Van.

Una volta arrivato a Probolinggo, hai due possibilità, proseguire per Giava Centrale oppure andare ad Est e visitare un’altra meraviglia della natura, il vulcano Ijen. Anche per questo c’è un modo che ti permette di evitarre un tour organizzato o comunque di risparmiare rispetto al tour.

Quindi per ricapitolare, il costo della mia avventura al Bromo è stato il seguente: Trasporti: Yogjakarta- Probolinggo 110000 IDR; Probolinggo- Ceromo Lawang 40000 IDR; Ceromo Lawang- Probolinggo 50000 IDR; Totale Trasporti: 200000 IDR (12 Eur)

Accommodation: Ceromo Lawang: 75000 IDR (5 Eur) ho condiviso il costo totale della stanza con un altro viaggiatore.

Cibo: Cena al Cafe Lava Hostel 50000 IDR (3 Eur); Colazione Cafe Lava Hostel 40000 IDR(2.5 Eur); Acqua 10000 IDR (0.6 Eur); Toale Cibo: 100000 IDR(6 Eur)

Costo totale escursione: 375000 IDR(22 Eur)

Costo tour organizzato: 550000 IDR; cibo 100000 IDR; Costo totale qualora avessi optato per il tour organizzato: 650000 IDR.

Puoi risparmiare? SI. Puoi divertirti? Assolutamente SI e decidi tu cosa fare e quando farlo!

A presto! 😀

Scrivi nei commenti se hai bisogno di informazioni più dettagliate e sarò lieto di risponderti per rendere la tua esperienza sul Bromo migliore di quella che ho vissuto io.

P.S.

Informazioni pratiche: Ti troverai a 2400 metri s.l.m. perciò potrebbe fare freddo. Ti consiglio di portare con te un Pile, una maglietta termica, un poncho ed assolutamente una torcia. Inoltre io ho usato il mio sacco a pelo non essendo sicuro della pulizia delle lenzuola del letto in camera, però non è fondamentale. Porta con te qualche bottiglia di acqua, ma sappi che nel villaggio c’è qualche market dove potrai comprare del cibo. Inoltre, ti consiglio di effettuare l’escursione durante la stagione secca, ovvero da Marzo ad Ottobre, in modo che tu possa ammirare una meravigliosa alba 😀

#enjoy 😀

Ecco perchè non devi escludere la Malesia dalla tua travel list

E’ l’ora di tirare le somme sul tempo trascorso nella terra di Sandokan. Mi trovo nell’immenso aeroporto di Kuala Lumpur pronto per iniziare una nuova avventura in Indonesia, perciò perchè non approfittare del tempo a disposizione per descrivere le emozioni vissute durante questi 40 giorni prima di coricarmi su tre comodissime poltrone.

IMG-20171210-WA0075

Pronto? Partiamo!!

Sono arrivato giorno 8 Dicembre, sopraffatto da un sentimento di tristezza per aver lasciato la Thailandia e le persone conosciute nell’ostello in cui ho lavorato a Koh Phangan.

Le domande che mi ponevo erano: Come saranno le persone che incontrerò? E’ un paese sicuro? Parlano Inglese? Com’è il cibo? E soprattutto, riuscirò a non innervosirmi per il comportamento dei musulmani? Dei “musululmani”!! Cioè sono atterrato in questo paese con così tante credenzepoco positive che di conseguenza hanno generato emozioni iniziali poco positive. Poi tu mi chiederai: “Ma solo i musulmani sono nervosi?”. Ed infatti anche io poi mi sono detto:”Ma quanto sono stupido!”

Detto questo, cosa è successo nei successivi giorni? Mi avranno accoltellato nel mezzo della strada mentre tutti esultavano? Avranno iniziato ad inveirmi contro senza alcun motivo? Mi avranno offerto cibo poco cotto e disgustoso? Ehm, diciamo che se fosse successo solo il primo di questi eventi, probabilmente questo post non sarebbe stato pubblicato ;P

Vabè quindi, cosa è successo?

Le località che ho visitato sono state poche ma abbastanza, Kuala Lumpur e dintorni, Malacca, Penang e Langkawi. Ma allora potrai chiedermi: “perchè sei rimasto 40 giorni?”

La risposta è semplice, per le PERSONE!

Le prime persone che ho conosciuto sono state Farha, Douglas, Eggie e Jack, i miei amici e guide di Kuala Lunpur, Kajang e Putra Jaya, coloro che mi hanno fatto entrare in una Moschea, e sono ancora io Antongiulio a scrivere. Sono stati loro a farmi vivere la magnifica esperienza ad alta quota a Kuala Lumpur. Di cosa si tratta? Si tratta della KL Tower, ovvero siamo saliti a 420 metri circa e di aver visto questa magnifica città da un altro punto di vista. Sono stati loro i primi a farmi comprendere che se prima non mi svuoto dei miei pregiudizi, non potrò mai fare entrare qualcosa di diverso nella mia vita!

IMG-20171210-WA0034

Ma come li ho conosciuti? In una bottega? In piazza? No, anhe questa volto galeotto è stato Couchsurfing perciò continuo a sostenere che è una delle migliori piattaforme per viaggiatori. Senza questa piattaforma non avrei potuto vivere alcune significative esperienze di viaggio e non avrei potuto conoscere alcune persone che sono in parte responsabili di quello che io sono oggi.

IMG-20171210-WA0119

Bene, decido di lasciare Kuala Lumpur per dirigermi a Malacca, cittadina abbastanza turistica che ho visitato, passeggiando, in circa 3 ore. Questa è stata la città in cui ho compreso il motivo per cui le persone e soprattutto gli asiatici amano l’Italia. Non vi dico il motivo, andate a fare un giretto ma se siete abituati a cenare tardi, portate delle scatolette di tonno con voi. In bocca al lupo!:D

Dopo due notti a Malacca decido che le strade sono due, o il suicidio imminente o la partenza! Si ma la partenza per dove? Bhe, siccome sono io a scrivere, potrai capire che ho optato per la partenza “improvvisa”, per Penang, precisamente Georgetown dove mi aspettava la mitica Nazlina.

Nazlina? E chi è? Per chi non lo sapesse, Penang è la capitale dello street food ovvero è la località dove si mangia il miglior cibo in Malesia. Ed allora ho pensato che il modo migliore per conoscere la cultura e la tradizione culinaria di questo Paese sarebbe stato lavorare in una scuola di cucina, la migliore di Penang. La fondatrice di questa scuola di cucina è Nazlina, una donna super energica, simpatica, sempre sorridente ed amante dell’Italia tanto che ogni anno si concede un periodo di riposo nel nostro bel Paese. Nazlina è supportata dal suo compagno Peter, dalla figlia adolescente autrice di opere d’arte eccezionali e da un ragazzo Inglese, Nick, il manager delle cooking classes e dei volontari.

Volontari? Stiamo parlando di scuola di cucina non della protezione civile, o sbaglio?

Si, Nazlina da quando ha dato vita alle cooking classes ha deciso di servirsi del supporto di viaggiatori in visita a Georgetown per poche settimane. E’ un sistema Win-Win. Vuoi sapere perchè?

Immagina di essere un imprenditore ed hai bisogno di collaboratori ma non hai la possibilità di pagare onerosi stipendi. Quali sono le possibili soluzioni? O non avvii il business, ma risulta essere una scelta da perdente, oppure, sapendo che Penang è una località visitata da migliaia e migliaia di backpackers ogni mese, la soluzione ideale è offrire l’opportunità a questi viaggiatori di entrare a contatto con la cucina locale, imparando gratis a cucinare i piatti tipici locali(a differenza dei clienti che pagano quattrini) e soprattutto offrendo loro vitto ed alloggio in cambio di poche ore di lavoro quotidiano. Bhe non conosci ancora questo mondo? Ti invito a visitare siti web come helpx.net o il famoso Workaway grazie ai quali migliaia di viaggiatori come me trovano fantastiche opportunità come quella della scuola di cucina oppure come l’esperienza in ostello a Koh Phangan che mi ha permesso di parteicpare al famoso Full Moon Party, all’Half Moon party, la Jungle Experience e tanti altri eventi.

Ma la tua riflessione sarà: Bhe ma perchè devo stancarmi e lavorare anche mentre sono in vacanza?Perchè devo elemosinare vitto ed alloggio in cambio di qualche ora del mio tempo? Ottime riflessioni sebbene non abbia scritto che la parte più bella di queste esperienze di volontariato, sono le persone che incontri ed i legami che stringi con la maggior parte di esse.

Apena arrivato alla cooking school, ammetto che il mio primo pensiero è stato: “Domani prenoto il bus e dopodomani parto!” Parto? Ma per dove?!(Di nuovo!) Ma perchè?

Da Nazlina, ho conosciuto Julia, dalla Germania, Maria dalla Russia e Lami dalla Korea. Questi ultimi due, mi hanno accolto al mio arrivo e comunicare con loro è risultato veramente difficile sin dal primo momento per via di barriere linguistiche. Questo è stato il primo motivo per cui sarei voluto scappare al più presto. Ma sarebbe stata una sconfitta nei miei confronti e soprattutto poco rispettoso nei confronti di chi mi aveva accolto perciò ho deciso che avrei aspettato un ulteriore giorno per decidere quando partire ed avrei deciso anche la successiva località.

20180106_155319
Il ragazzo alla mia destra è Kenneth, purtroppo non ho foto di Lami. 😀

 

Dopo momenti di silenzio acuto e di interpretazioni opposte delle conversazioni procedo con quella domanda la cui risposta mi ha fatto capire che in quel posto, con quelle persone mi sarei potuto solo divertire. “What about your job?” chiedo a Lami, il ragazzo Coreano, un ragazzo che fino al giorno prima che se ne andasse, ovvero dopo 15 giorni dal primo incontro, credevo avesse meno di 30 anni. Invece ne ha 40! :O!

Qual’è stata la fatidica risposta? E soprattutto perchè ho posto questa domanda?

La verità è che vedevo Lami conversare di fronte allo schermo del computer con una persona, era molto concentrato nell’ascolto ed a tratti sorridente, tipico di una professione simile a quella dello psicologo.

Non per questo la sua risposta è stata: “Sono uno psicologo”.

Semplice risposta, ma perchè ho pensato che mi sarei divertito? Non avevo mica bisogno di uno psicologo in quel momento, o meglio, forse si però non ci ho pensato. La risposta non era terminata, in quanto ha continuato, sostenendo che il motivo per cui faceva lo psicologo era la sua stupidità. :O Si, ahimè sostiene che è un lavoro adatto agli stupidi in quanto l’unica cosa che lui deve limitarsi a fare è ascoltare attentamente il suo paziente per poi concludere la conversazione con una semplice frase: “ma non ti preoccupare, sei una persona intelligente, sei più intelligente di me che sono stupido”!

Quando ho sentito questa risposta la mia reazione è stata: “rido o piango?”. Non ho reagito in nessun moso.

Ho guardato l’orologio, ho deciso di andare in camera, condivisa appunto con Lami, pensare alla risposta ricevuta e trovare altre interpretazioni più intelligenti.

Potresti pensare che la giornata fosse finità così, ma no, non lo è perchè dopo circa un’ora immerso nei miei pensieri, vengo interrotto da lui che entra in camera di fretta tutto completamente nudo e si mette a letto senza proferire parola. Rimango scioccato e decido che è arrivata l’ora di chiudere gli occhi e sperare in un domani migliore!

Bhe adesso hai capito perchè sarei voluto andare via dopo due giorni ma ho pensato che mi sarei divertito abbastanza in quel posto?E’ abbastanza?

Se non lo è, ti assicuro che ci sono stati momenti in cui piangevamo dalle risate insieme agli altri volontari. Per esempio quando durante una impegnativa cooking class, stavamo pulendo i gamberi ed era stato indicato di non reciclare i carpaci. Puoi immaginare cosa sia successo? Lami non aveva inteso tutto ciò e non appena ha visto gli scarti dei gamberi ha avuto la brillante idea di cestinarli. 😀 😀 Solo dopo qualche ora, proprio nel momento in cui quell’ingrediente era necessario ci siamo resi conto che era stato cestinato. 😀

Quindi dacchè le mie intenzioni erano di rimanere solo due giorni, Marina, Lami e Julia erano diventati un po’ come la mia famiglia, perciò abbiamo trascorso insieme Natale e Capodanno. Sono rimasto ben 15 giorni nella scuola di cucina. Nonostante gli orari di lavoro erano veramente impegnativi, mi ero affezionato al gruppo, ci trovavamo bene e soprattutto abbiamo condiviso momenti fantastici.

Quindi Anto, cosa hai fatto i restanti 15 giorni? Bhe, di mezzo c’è stato il Capodanno. Pensavo che trascorrere il Capodanno a Penang significava andare ad ascoltare le music band locali in qualche bar per poi ritirarsi a letto subito dopo lo scoccare della mezzanotte.

Pensi sia stato così? Come sempre la realtà è stata diversa.

E’ stato forse il Capodanno più bello degli ultimi 5 anni. Perchè dico così?

Semplice, per le persone!

Georgetown durante la notte di capodanno era vita, le due stradine principali affollate, i 4 bar affollati e soprattutto il mitico Antarabangsa Enterprise, anche chiamato Cheap Beer Place o Belly bar(il proprietario usava servire le birre senza maglietta e con la sua prosperosa pancia in evidenza), si è rivelato il posto migliore per conoscere persone che poi sarebbero state una delle tante cause della mia permanenza a Penang per più tempo. Dopo aver preparato un mix di Nutmeg juice e Vodka, decisamente consigliato a tutti voi, decidiamo con i miei compagni di cucina di andare al Cheap beer place e brindare con le altre persone che avremmo trovato lì.

Vedere le strade affollate, auto e motorini che cercano di passare ovunque, ladyboys in ogni angolo ed indiani buon gustai che adottano soluzioni orgiginali per flirtare con le ragazze occidentali, uno tra questi il “pussy grasp”, è stata una esperienza divertente. Ma a rendere questa serata ancora più divertente è stato di nuovo il nostro compagno Lami, che completamente ubriaco e fuori di se, ha deciso di iniziare ad abbracciare chiunque per strada e nei locali, ovvero mostrare le sua innate abilità da ballerino tanto che il giorno successivo più di una decina di persone ammettevano divertite nel vederlo ballare e di aver trovato ispirazione per vivere la vita essendo più felici.

Ammetto che per quanto riguarda ciò da Lami posso solo imparare.

Passato Capodanno, sarei anche potuto andare via da Penang ed infatti deicdo che era arrivato il momento di andare a visitare Langkawi. In questa isola dalla doppia faccia, che comunque consiglio di visitare se si ha bisogno di relax, ho avuto modo di conoscere due ragazzi Iracheni.

So già la tua reazione:”Ma tu sei pazzo? Sono terroristi!” No, sto scrivendo quindi mi spiace, non hai indovinato anzi mi hanno invitato a giocare a calcio sulla spiaggia dove abbiamo avuto modo di approfondire le tematiche relative alla situazione politica nel loro Paese.

Sempre a Langkawi, il giorno in cui ero arrivato, ho conosciuto un ragazzo ed una ragazza Danesi che se ad un primo impatto sembravano molto seri, bhè non lo erano per niente, anzi sempre pronti a divertirsi e sempre sorridenti.

Dopo circa 4 giorni a Langkawi era arrivato il momento di salutare l’isola e partire, ma dove? Come sempre la mia “indecisionite acuta”si è fatta avanti. Nonostante la quarta notte sia andato a letto pensando a quale fosse la meta successiva, il giorno dopo mi sono svegliato senza alcuna risposta, o meglio la rispsota era Penang! 😀

Perchè? Perchè di nuovo Penang? Cosa ha di bello questa maledetta isola?

Semplice, le persone! 😀

Si ma cosa intendi per le persone?

Intendo che sono una persona che si affeziona molto a coloro che aprono il loro cuore e le loro vite nei miei confronti, probabilmente perchè sono io il primo ad aprirmi agli altri, a fidarmi ed ascoltare le loro storie singolarmente cercando di capire cosa è che rende il mio interlocutore una persona speciale.

Si, ma ritorniamo al punto precedente, chi mi aspettava a Penang?

Il fruttivendolo che ogni giorno mi vendeva il migliore mango e le banane? il “coconut man”? . Si loro erano solo una parte, c’erano anche e soprattutto Sara, Mario, Devon, Romina, Kenneth, Christoffer, Barbara( questi ultimi due erano la coppia Dnese incontrata a Langkawi), Ella, Moh e tanti altri.

20180116_011654
Solo parte delle persone conosciute in ostello. Uhm naturalmente ho scattato io questa fantastica foto.

Sono stati loro i miei compagni di Penang, non c’era miglior modo di trascorrere il mio compleanno se non di brindare insieme a loro.

Ieri ridevamo insieme, tutti eravamo arrivati in ostello pensando di rimanere solo 2 notti, queste due notti sono diventate 7 notti, per me le 7 notti dei 25 giorni trascorsi a Penang.

Oggi riflettevo mentre ero sul bus che mi ha portato in aeroporto, probabilmente o meglio, sicuramente, quando incontri le persone giuste, al momento giusto hai fatto bingo.

Io a Penang ho fatto Bingo e mi sento grato nei confronti di tutte le persone che hanno reso la mia permanenza a Penang memorabile, a partire dal fruttivendolo per arrivare al ratto in preda al panico, che mi è salito sul piede mentre attraversavo la strada. 😀

Mi sento grato nei confronti della vita perciò non posso che augurarti di trovare le persone giuste al momento giusto. Ti starai chiedendo che fine ha fatto il posto giusto, bhè se trovi le persone giuste al momento giusto significa che sei nel posto giusto!

Bhè, non ti ho detto qual’è stato il reale motivo principale per cui sono rimasto parecchio tempo a Penang. Sei curiosa? Ops oggi non ho tempo, alla prossima!

Buona vita!

Enjoy 😀

Cos’è la forza di volontà?

Domani inizio a correre per trenta minuti al giorno! Domani inizio la dieta! Da domani inizio a studiare! e così via…

Perché non oggi?Ora?! Queste sono tutte scuse per rimandare ciò che non vogliamo fare e che potrebbe farci crescere. Allo stesso tempo sono ottimi modi per distruggere lentamente la nostra autostima e la forza di volontà. Quest’ultima è quella piccola leva che ci permette di fare cose incredibili, migliorare l’immagine di noi stessi, raggiungere i nostri obiettivi, migliorare le nostre relazioni e vivere felici.

Ma la forza di volontà è come una pianta, significa che bisogna prima piantare il seme e di giorno in giorno alimentarla per raccogliere i frutti nel lungo periodo. Ma come è possibile aumentare la nostra forza di volontà in pochi passi?

Come scritto nel blog Efficacemente dobbiamo innanzi tutto essere consapevoli di voler migliorare in un certo senso la nostra vita, il che significa eseguire piccole azioni quotidiane, affinché diventino delle abitudini.

Successivamente possiamo iniziare a dare importanza a piccoli compiti quotidianamente, ovvero dobbiamo fare una lista delle cose a cui dare priorità, in genere dalle tre alle 5 tasks, scrivendole nella nostra agenda. E dobbiamo fare in modo da rispettare ciò che scriviamo. Questo non farà altro che innescare in noi un sentimento di soddisfazione che alimentato quotidianamente influenza l’autostima, la forza di volontà e così via.

Poi possiamo iniziare a cambiare le nostre abitudini, naturalmente dobbiamo acquisire abitudini potenzianti, quelle che ci permettono di provare un sentimento di “piacere”, quelle che poi saranno i nostri valori e quindi quelle che cambieranno la vita e ci mostreranno come noi vogliamo essere.

Inoltre dobbiamo far delle “promesse di acciaio” ovvero dobbiamo combattere fino alla fine per far fede a ciò che promettiamo. questo permette di aumentare la nostra autostima e la stima che le altre persone ripongono in noi e quasi sempre iniziamo a promettere di meno.

Infine possiamo e dobbiamo essere grati. Essere consapevoli che abbiamo già tutti gli strumenti per raggiungere gli obiettivi, per essere felici e migliorare le nostre vite è il primo passo da fare. Spesso cerchiamo strumenti all’esterno invece abbiamo “solo” bisogno di guide che ci indichino come utilizzare le forze al nostro interno.

Come diceva il Mahatma Gandhi “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”

Buona serata 😀

#insideout

 

Presente e futuro

8 ore di viaggio, arrivo a Milano, rivedo i miei fratelli, respiro. Vedo i miei cugini e i “nipoti” o meglio, pro nipoti. L’ultima sera a Lubiana decido di prenotare un volo per Londra, voglio investire il mio tempo ed i miei soldi in nuove esperienze. 4 giorni a Milano bastano ed avanzano. Terzo giorno incontro la relatrice della tesi, non ho tempo da perdere ma la attendo per due ore e mezza senza concludere nulla ma penso al tempo che successivamente investirò con i miei cugini. Vado a letto, mi alzo, sbrigo le ultime cose, ceno con i miei fratelli, preparo lo zaino, parto!

Londra mi aspetta, altre esperienze, nuove persone, nuove avventure e questa volta nuove sfide 😀

Da bambini siamo sempre alla ricerca di modelli da seguire, persone che possono ispirarci con i loro comportamenti e le loro azioni, persone che possono realmente dare un contributo alla nostra vita. Ogni persona che incontriamo quotidianamente può cambiare la nostra vita, un clochard ed un multi milionario, dipende sempre la prospettiva che adottiamo.

Se sono in viaggio da più di un mese ed oggi mi trovo a Londra, con delle idee, con dei progetti, con dei sogni ed ho viaggiato per qualche giorno lo devo senza dubbio alla mia volontà ma anche a tutta la mia Famiglia, a partire dai miei genitori, ai miei splendidi fratelli, nonni, zii, cugini, responsabili di lavoro, amici e soprattutto a due grandi persone che mi hanno reso la vita a Milano più facile dal primo giorno in cui sono atterrato, mi han fatto crescere, mi han “educato”, mi hanno fatto lavorare, mi hanno mandato a fare in culo quando era necessario(in via Palma volavano VAFFANCULO), mi hanno dato tanto e stanno ancora dando, energia positiva, forza, vitalità, tutto ciò che mi serve. Sono i miei due Cugini,e le loro Famiglie.

36 e 39 anni, o forse 25 e 28, non saprei. Alf è un mago in cucina, con Roberta puoi o meglio potevi contare su patate e carciofi e sulla “merenda”quotidiana. Quanti Vaffanculo. Tanto hanno fatto, hanno insistito che sono partito con un volo di sola andata, colpa di Ro, lei è salita su un Baltic di sola andata ma siamo lì ed avendo vissuto in casa con lei per 3 anni, ho deciso anche io di lasciare casa. Ti aiutano a trovare la soluzione per tutto per questo mi sento di dire che oggi sono quel che sono, soprattutto GRAZIE a loro.

E la domanda che spesso mi pongo è: Chi sarò? Come sarò,cosa farò, dove sarò e con chi tra 5, 10, 15, 20 anni?. Jim Rohn disse: “Sei la media delle 5 persone che frequenti di più”.

Chi sarai tu? Come sarai? Cosa farai? Dove sarai?(in un resort in Costa Rica, su una spiaggia in Sicilia, nella Grande Mela, sulla spiaggia di Porto de Galinhas,?) E con chi sarai? con la tua Famiglia, i tuoi Fratelli, i tuoi Amici?

Sta a noi decidere ed agire.

Intanto sono a Londra, qui è tutto in movimento, sempre!

Ad maiora semper 😀

 #keepdreaming